In Moldova, piccola repubblica che ha già accolto oltre 390.000 rifugiati ucraini, gli operatori turistici sono in prima linea nell’offrire ospitalità
Mentre governi e analisti continuano a interrogarsi sui possibili sviluppi della guerra in Ucraina, la piccola Repubblica di Moldova, che con il paese invaso condivide una linea di confine di circa mille chilometri, non ha avuto alcun dubbio. Governo, istituzioni, associazioni, operatori economici e semplici cittadini si sono immediatamente attivati per accogliere donne, bambini e anziani fuggiti fin dall’inizio del conflitto armato il 24 febbraio scorso. Tre quarti degli oltre 390.000 ucraini, oltre un terzo dei quali bambini (fonte UNHCR) giunti finora in Moldova, sono stati ospitati in case private, il resto in centri di accoglienza e nelle strutture ricettive messe a disposizione dagli operatori turistici. La Moldova è il paese con il tasso di accoglienza più alto in rapporto al numero di cittadini (fonte: UNHCR). Circa un terzo dei rifugiati ha deciso di rimanere nel paese, andando ad aumentare la popolazione locale del 4%.
La Moldova, due milioni e mezzo di abitanti e uno dei PIL più bassi d’Europa, ha dimostrato di essere “un piccolo paese con un grande cuore”, come viene orgogliosamente definito dall’agenzia governativa Invest Moldova nella sua campagna di comunicazione. Ne è stato testimone d’eccezione l’attore Orlando Bloom, Ambasciatore UNICEF, che nei giorni scorsi ha incontrato i bambini e famiglie ospitati al Centro MoldExpo nella capitale Chişinău, uno dei 102 centri attualmente attivi nel paese per l’accoglienza dei profughi. Del caso si sono occupati media internazionali, come The Guardian e CNN, che parlano in particolare di “Moldova for Peace”, un gruppo d’azione patrocinato dal Ministero degli Interni e dal Governo della Repubblica di Moldova composto da centinaia di volontari che offrono aiuto e soccorso ai rifugiati coordinandosi con cittadini, enti e associazioni. Il settore turistico è stato tra i primi a rispondere alla chiamata, con l’adesione immediata all’iniziativa di ANTRIM, la più rappresentativa associazione di categoria che rappresenta 77 operatori del turismo ricettivo e domestico moldavo. Gli operatori turistici si sono mobilitati per offrire alloggio, cibo, trasporti e aiuto ai rifugiati. Solo tra il 24 febbraio e il 6 marzo, 25 associati ANTRIM tra hotel, pensioni, aziende vitivinicole e ristoranti, hanno ospitato 6.500 rifugiati, sfamato oltre 10.000 persone, trasportato oltre 1.000 persone.
Dichiara Natalia Ţurcanu, direttrice di ANTRIM: “Dopo la pandemia, tutto il settore turistico era impegnato nei piani di rilancio della Moldova nei mercati di riferimento, tra i quali l’Italia. Quando è scoppiata la guerra, tuttavia, la priorità di colpo è diventata un’altra: aiutare i nostri fratelli ucraini che arrivano nel nostro paese, spesso solo con gli abiti che indossano e poco denaro. I cittadini moldavi e gli operatori turistici, in particolare, si sono distinti per la grande generosità nell’accogliere i rifugiati, mettendo a disposizione tutto quello che potevano. Hanno dimostrato con i fatti che la Moldova è un piccolo paese con un grande cuore. Se l’appeal turistico di una destinazione è dato dalla comunità locale tanto quanto dalle risorse turistiche, l’indice di attrattività della Moldova non è mai stato così elevato. Ora è il momento di riprendere l’attività di promozione turistica. Abbiamo un webinar in programma il prossimo 13 aprile per riprendere i contatti con gli operatori turistici italiani. Agenti di viaggio e tour operator prima della pandemia erano pronti a lanciare tour culturali e short break in Moldova. Ora contiamo su di loro e sulla stampa italiana per far conoscere il nostro paese e la sua meravigliosa popolazione.”
Pensioni, bed & breakfast e agriturismi sparsi in tutto il paese, così come alberghi di tutte le categorie, dai piccoli boutique hotel alle grandi strutture di catene internazionali, hanno offerto alloggio e ospitalità agli ucraini in fuga. Aziende vitinicole e wine resort noti a livello internazionale, come Asconi, Castel Mimi, Château Vartely, hanno offerto cibo, bevande calde e alloggi, la storica cantina Purcari ha addirittura installato un punto ristoro al valico di Palanca, nel sud della Moldova, dove i rifugiati vengono accolti e rifocillati appena varcato il confine. Le cantine hanno anche donato bottiglie dei loro vini più prestigiosi che sono state messe all’asta durante l’evento di fundraising organizzato dal gruppo tedesco Travel Ventura in collaborazione con ITB Berlino lo scorso 11 marzo. Perfino diversi musei a Chişinău offrono ai rifugiati la possibilità di visite gratuite, come il Museo nazionale di etnografia e storia naturale, il Museo Nazionale di Storia, Il Museo Nazionale d’Arte.
La leggendaria ospitalità moldava non è uno slogan, bensì la realtà di un piccolo paese con un grande cuore, che è pronto ad accogliere i visitatori.
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